Vi è mai successo di arrivare in aeroporto e scoprire che il vostro volo in partenza è in overbooking? Proprio come i voli cancellati o in ritardo, anche l’overbooking può trasformarsi in una vera e propria scocciatura per un viaggiatore.
Sfortunatamente questo genere di disguidi avviene più frequentemente di quanto si possa immaginare ed è diritto e dovere di ogni passeggero essere informati su cosa fare e su come ottenere un rimborso in caso di overbooking.
In questo articolo vengono fornite una serie di informazioni utili per affrontare al meglio questo genere di disguidi.
Il termine overbooking deriva dalla lingua inglese e, se tradotto letteralmente, significa appunto “sovraprenotazione”.
In parole povere, per overbooking si intende quella tecnica utilizzata da numerose compagnie aeree – specialmente durante i periodi di alta stagione come le vacanze di Natale o quelle estive – con il fine di vendere più biglietti rispetto a quelli realmente disponibili.
Sebbene possa apparire come una mossa rischiosa, la compagnia aerea in questione fa leva sulla possibilità che alcuni passeggeri rinuncino alla propria prenotazione e non si presentino al banco del check-in.
Si tratta di una tecnica messa in pratica principalmente da compagnie low cost, come per esempio Ryan Air, Easy Jet, Vueling, Wizzair o Transavia, ma anche da varie compagnie di bandiera.
L’obiettivo in questo caso consiste nell’evitare di viaggiare con un numero ridotto di passeggeri per cercare di ottimizzare i costi di trasporto.
Si tratta di una strategia nata negli Stati Uniti durante gli anni Cinquanta che viene applicata a numerosi settori; non solo quello dei trasporti aerei quindi, ma anche alberghi, navi e altri servizi.
Bisogna tenere presente poi che l’overbooking si differenzia dall’inserimento in lista di attesa, in quanto il passeggero interessato è in possesso di una regolare prenotazione aerea. In questo caso specifico, però, la prenotazione non assicura l’imbarco: sarà solo l’operazione di check in e l’ottenimento di una regolare carta di imbarco a confermare l’accettazione del passeggero.
Nei paragrafi successivi spieghiamo come comportarsi e quali sono i diritti del passeggero in caso di overbooking.
Sebbene l’overbooking sia una tecnica messa in pratica ai fini di salvaguardare gli interessi della compagnia aerea (che mira a ottenere il massimo profitto da ogni singolo volo) questa stessa tecnica potrebbe procurare non pochi disagi a un viaggiatore in partenza.
Immaginate di presentarvi in aeroporto armati di biglietto e di non avere la possibilità di partire a causa di un numero eccessivo di passeggeri. Come ci si dovrebbe sentire in questo caso? Alla fine dei conti si tratta pur sempre di accesso negato nonostante si sia in possesso di una regolare prenotazione aerea.
In questo contesto, quindi, conoscere bene i propri diritti e sapere cosa fare in caso di overbooking è fondamentale per evitare che il disguido subito si trasformi in un disagio ancora peggiore.
Se siete in aeroporto e avete appena scoperto che il vostro volo è in overbooking, per primissima cosa cercate di mantenere la calma e di rivolgetevi immediatamente allo staff di terra della compagnia aerea per chiedere ulteriori dettagli e delucidazioni sull’accaduto.
Non bisogna mai dimenticare che la compagnia aerea ha l’obbligo di fornire informazioni e assistenza a ogni passeggero e, in alcuni casi, anche una compensazione economica.
Applicare la tecnica di overbooking non è perseguibile o vietato. Ogni compagnia aerea applica le proprie normative interne per i casi di mancato imbarco.
Tuttavia, secondo quanto stabilito dalla normativa europea CE n.261/2004 che tutela i diritti dei viaggiatori, in caso di overbooking ogni compagnia ha il dovere di:
Qualora il numero di passeggeri che si offrono di partire volontari su un volo successivo non dovesse essere sufficiente, la compagnia in questione sarà obbligata a negare l’imbarco anche a passeggeri non consenzienti.
In questo caso, ogni passeggero avrà il diritto di ricevere un rimborso pecuniario pari a:
Bisogna tenere in considerazione che tali rimborsi potrebbero essere ridotti del 50% qualora il passeggero sia imbarcato su un volo alternativo entro tot ore rispetto al volo originale, in base alla distanza dell’aereoporto di destinazione. Nel dettaglio:
Secondo quanto dichiarato nella Carta dei Diritti del Passeggero e in base al regolamento 261 della Comunità Europea, in caso di overbooking la richiesta di risarcimento deve essere presentata entro sette giorni dal mancato imbarco direttamente presso la compagnia aerea interessata, facendo sempre attenzione a conservare i documenti di viaggio originali.
Il alternativa, è possibile contattare una delle tante agenzie online che si occupano di questo genere di recupero crediti.