Varsavia è certamente una città particolare. Un po’ villaggio e un po’ metropoli, pittoresca e caratteristica nell’area storica quanto moderna nei nuovi quartieri ricchi di grattacieli, a tratti incredibilmente signorile grazie ai suoi palazzi ottocenteschi.
Varsavia è una meta perfetta per un weekend, ma se interessati alla storia recente, legata alle vicissitudini della seconda guerra mondiale, ne avrete anche per una settimana, grazie ai numerosi musei e luoghi di interesse storico.
Varsavia è anche un’ottima idea in inverno, quando potrete associare la visita ai suoi caratteristici mercatini di Natale.
La Città Vecchia di Varsavia, Stare Miasto, è stata ricostruita in seguito alla distruzione della Seconda Guerra Mondiale ed è oggi dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La città vecchia, che a discapito del nome non è il quartiere più antico di Varsavia, si sviluppa intorno a Piazza del Mercato, Rynek Starego Miasta con un labirinto di vicoli e stradine molto caratteristiche, come via Piwna, ricche di palazzi in stile neoclassico e barocco. Infine, dalla Città Vecchia inizia la famosa Strada Reale.
Tra la Città Vecchia e la Città Nuova si trova la fortezza Barbacane, realizzata dall’architetto veneziano Giovanni Battista nel 1548, era una parte delle mura della Città Vecchia.
Il Castello Reale – Zamek Królewski in polacco – che oggi possiamo ammirare a Varsavia è una copia perfetta di quello originale bombardato dai nazisti verso la fine della seconda guerra mondiale nell’agosto del 1944. Questo imponente edificio di mattoni rossi visse il suo massimo splendore durante il regno di Stanislaw August Poniatowski che a metà del diciassettesimo secolo fece realizzare sontuosi appartamenti barocchi. Anche gli zar lo scelsero come residenza ma nel 1918, quando la Polonia riconquistò l’indipendenza, divenne la residenza ufficiale del presidente.
Ricostruito tra il 1971 e il 1984, oggi sono due i piani del Palazzo che possono essere visitati. Il tour vi condurrà attraverso gli appartamenti e le camere dei re, gli appartamenti di Jozef Poniatowski e le Camere del Parlamento. Ultimo ma non meno importante, l’opulenta Grande Sala dell’Assemblea. La mostra nel seminterrato “dalla distruzione alla ricostruzione” fornisce ogni dettaglio della risurrezione del Palazzo dopo la seconda guerra mondiale quando fu distrutto dai bombardieri tedeschi durante l’invasione della Polonia nel settembre 1939. Il castello fu anche saccheggiato e i soldati tedeschi hanno rubato la maggior parte delle opere d’arte una volta custodite qui. Solo gli oggetti nascosti sono sopravvissuti e riposti nella loro antica posizione.
La decorazione interna dell’edificio è nel cosiddetto stile Stanislaw II ed caratterizzata da una integrazione armoniosa di elementi architettonici con la scultura e con i grandi dipinti. Gli esempi più notevoli sono la Sala dei Cavalieri e la Sala Grande o Sala da ballo, il Grande appartamento, il tutto caratterizzato da colori particolarmente armoniosi. E ancora la Sala Nazionale, con 6 grandi tele originali, la Stanza di Marmo, la Sala del Trono e la Stanza Canaletto dove sono ospitati 23 dipinti in cui Varsavia è descritta egregiamente nel suo periodo di massimo splendore alla metà del Settecento.
Al giorno d’oggi il Palazzo Reale è usato come una succursale del museo Nazionale e per scopi cerimoniali.
Di fronte al castello si apre piazza Zamkowy, al centro del quale spicca la Colonna di Sigismondo, costruita nel 1644 per celebrare il trasferimento di capitale da Cracovia a Varsavia. La scultura del re è stata salvata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Piazza del Castello unisce la Città Vecchia con la Città Nuova. Dalla Piazza del Castello parte anche la Strada Reale, che dopo ben 4 km di palazzi rinascimentali e barocchi giunge alla residenza estiva di Wilanow.
Nel cuore di Varsavia si trova l’incantevole Piazza del Mercato (Rynek Starego Miasta) della Città Vecchia. Era una delle più suggestive di Varsavia, il cuore della città vecchia e vi svolgevano le fiere, i festeggiamenti e anche le esecuzioni.Fiancheggiata da alti palazzi rinascimentali e barocchi, presenta elementi gotici, memorie degli edifici distrutti nel 1607 da un grande incendio, e neoclassici. Al centro della Piazza del Mercato si trova una statua del 1855 raffigurante una sirena simbolo di Varsavia. Secondo la leggenda la statua è la sorella della Sirenetta di Copenhagen.
L’origine di questa piazza risale alla fine del XIII° secolo quando la città è stata fondata. L’intero quartiere è stato danneggiato dalle bombe della tedesche durante l’invasione della Polonia nel 1939 e successivamente nel 1944 ma l’antica piazza del mercato, che oggi è una delle principali attrazioni turistiche della città, è stata ricostruita nel 1950.
Molto suggestivo cenare in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla Piazza del Mercato anche se i prezzi risentono del panorama mozzafiato. Qui potrete trovare anche negozi di souvenir: arte popolar, costumi tradizionali, tessuti, bambole e le uova decorate nello stile tradizionale.
Nel centro di Varsavia si trova la Basilica di San Giovanni Battista, Katedra sw. Jana in polacco. Costruita nel XIV° secolo in stile gotico, la chiesa venne rimaneggiata più volte fino ad essere rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale. La ricostruzione post bellica della città di Varsavia, avvenuta nel pieno rispetto del suo aspetto originale grazie all’utilizzo di disegni e fotografie, si sono concentrati tra il 1949 e il 1963 nella Città vecchia con l’biettivo di ripristinare l’aspetto secentesco e settecentesco. Anche la Cattedrale di San Giovanni Battista, distrutta per il 90 per cento, è stata riportata al suo originario splendore gotico grazie agli interventi di ricostruzione e oggi la chiesa è stata inserita insieme alla città nella lista del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.
La ricostruzione esterna si basa su un’illustrazione dell’inizio del XVII° secolo di Hogenberg e su un disegno di Abraham datato 1627. Gli interni della Cattedrale sono stati ricostruiti in maniera notevolmente diversa dall’aspetto che aveva prima della guerra: gli interventi hanno riportato indietro nel tempo l’edificio mantenendo la struttura a 3 navate di cui 2 laterali. Sul lato destro della parte anteriore si trova un campanile mentre la navata sinistra è piena di cappelle. La consacrazione della Cattedrale di Varsavia dopo la ricostruzione è avvenuta il 9 giugno del 1960.
Popolare attrazione della cattedrale oltre alla sua architettura, i concerti di organo che si tengono nel corso del giorno.
Muranow, il quartiere Ebraico, si trova ad ovest della Città Vecchia ed è stato realizzato nel XVII secolo dall’architetto veneziano Giuseppe Bellotti. Il suo nome lo deve all’isola veneta di Murano e qui prima della seconda guerra mondiale abitava la più grande comunità ebraica d’Europa, seconda nel mondo solo a quella d New York, che contava circa 380 mila persone, il 30 per cento della popolazione complessiva di Varsavia. Poiché era un quartiere abitato dagli ebrei, nel 1940 i nazisti vi stabilirono il Grande Ghetto, isolato da un muro in mattoni alto 3 metri.
Il 19 aprile del 1943 i sopravvissuti, si parla di sole 50 mila persone, imbracciarono le armi e diedero vita ad una rivolta: l’insurrezione andò avanti per 3 settimane fino a quando gli aeri tedeschi rasero al suolo il ghetto.
Dopo la guerra vi è stato ricostruito un quartiere in stile sovietico definito “il paradiso della classe lavoratrice”.
Il celebre Muro del ghetto, alto 3 metri e ricoperto dal ferro spinato, si trova tra le case di ul. Sienna 55 e ul. Zlota 62 e in ul. Waliców.
Il cimitero ebraico di Varsavia è stato fondato nel 1806 ed è uno dei più grandi in Europa con oltre 200 mila lapidi. Il cimitero, che si estende su 33 ettari, durante la seconda guerra mondiale fu parzialmente distrutto dai tedeschi che il 15 maggio del 1943 si accanirono contro gli edifici qui presenti tra cui la sinagoga.
Il cimitero ebraico è una delle preziose reliquie di Varsavia restaurato grazie alla fondazione ebraica della città: i cancelli d’ingresso, numerose tombe, l’acquedotto del 1907 sono stati riportati alla luce. Secondo la tradizione giudaica questo luogo di sepoltura si trovava al di fuori delle mura della città e le lapidi sono riccamente decorate con granito, arenaria e pietra.
E’ uno dei pochi cimiteri ebraici ancora in uso in Polonia e ospita anche le tombe di personaggi illustri.
Il museo dell’Insurrezione, inaugurato il 31 luglio 2004, nel 60° anniversario dei combattimenti nella città durati 63 giorni, è ospitato nella ex centrale elettrica dei tram, un monumento di architettura industriale dei primi del Novecento in mattoni rossi, restaurato con molto gusto, nella parte sud-occidentale dell’ex ghetto ebraico. Il moderno museo ripercorre questa pagina della storia di Varsavia attraverso tre livelli di esposizioni interattive, fotografie, filmati e racconti personali dei sopravvissuti.
Il museo riesce a restituire ai visitatori il senso di disperazione con cui gli abitanti di Varsavia dovettero confrontarsi durante la guerra ed è un omaggio a tutti coloro che hanno combattuto e sono morti per una Polonia libera. Con una superficie di oltre 3 mila metri, riunisce più di 30 mila oggetti tra cui mille e 500 tra fotografie e film: il cuore del museo è un monumento in acciaio, passando attraverso tutti i piani dell’edificio. Con una superficie di oltre 3 mila metri, ci sono quasi mille reperti e mille e 500 tra fotografie e film: il cuore del museo è un monumento in acciaio che attraverso tutti i piani dell’edificio. Sulle sue pareti è inciso il calendario della Rivolta e il suono di un battito cardiaco, che può essere sentito dal suo interno, simboleggia la vita di Varsavia nel 1944. Il museo raccoglie inoltre 11 mila volumi e 10 mila articoli di stampa.
Al piano terra l’esposizione museale riporta al 1939 quando la Germania nazista e l’Unione Sovietica si spartirono la Polonia. Il secondo piano è dedicato all’Insurrezione del 1944 mentre una particolare attrazione è senza dubbio la torre museo, con una bellissima vista su Varsavia e il muro del ricordo su cui sono incisi i nomi di più di 10 mila insorti che sono morti durante la battaglia.
Nell’angolo sud orientale del parco che del museo della Storia degli Ebrei Polacchi è stato eretti il Monumento agli Eroi del Ghetto – Pomnik Bohaterów Getta w Warszawie – e cioè alle migliaia di ebrei che persero la vita nel 1943 nel corso della rivolta. La scultura, circondata da alberi, è molto austera: da un lato gli insorti, uomini, donne e bambini sono raffigurati con in mano molotov e granate mentre dall’altro lato a dominare la scena è il martirio di donne e fanciulli in cammino verso i campi di sterminio.
Costruito a partire da un blocco lapideo su cui sono state eseguite delle decorazioni a rilievo, uno bronzeo e uno in terra cotta, è stato il primo monumento a testimoniare l’eroismo della resistenza ebraica e la distruzione del ghetto. Inaugurata il 19 aprile 1948 in occasione del quinto anniversario della rivolta, la scultura non riscosse subito apprezzamento. Oggi il monumento costituisce un punto di ritrovo. Una curiosità: la facciata è stata realizzata con il granito svedese che i nazisti volevano utilizzare per un loro monumento.
La Sinagoga Nozyk è l’unica struttura di questo tipo ad essere sopravvissuta alla seconda guerra mondiale, anche se parzialmente danneggiata, perché usata dai tedeschi come magazzino e stalla per i cavalli. Costruita tra il 1898 e il 1902 da un noto commerciante di Varsavia e da sua moglie, oggi rappresenta non solo un luogo di culto ma anche un importante centro della cultura ebraica.
L’edificio, ricostruito tra il 1977 e il 1983, fu stato progettato da un famoso architetto della capitale polacca e presenta una facciata è neo-romantica con notevoli elementi neo-bizantini. La Sinagoga è a pianta rettangolare, con la camera interna a tre navate.
L’interno della sinagoga è costituito da una sala principale e dal vestibolo, nel quale si trova una fontana che serve per il rituale lavaggio delle mani che si effettua prima di entrare nella sala della preghiera. Nella sala principale, sulla parete est, vi è l’arca santa, un mobile a forma di portico colonnato, in cui sono conservati i rotoli della Torah, cioè i primi cinque libri della Bibbia. La sala della preghiera nella sinagoga è destinata solo agli uomini. Le donne hanno uno spazio a loro appositamente riservato.
La sinagoga è visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 elle 20.00, tranne il Sabato.
Un moderno edificio del Muranow, nel cuore del quartiere ebraico, ospita il Museo di Storia degli ebrei polacchi – POLIN Muzeum Historii Żydów Polskich – aperto il 20 aprile 2013, che rappresenta il primo tentativo di mostrare la continuità ebraica in un unico, luogo, millenario racconto degli ebrei polacchi dal Medioevo ad oggi. Questo edifico, progettato da un team di architetti finlandesi, sorge dove prima della seconda guerra mondiale si trovava il centro del quartiere abitato da ebrei e la sede dello Judenrat ed è ricco di significati simbolici.
La sua facciata in vetro è divisa a metà da una maestosa entrata che evoca il biblico passaggio del Mar Rosso da parte dei figli d’Israele biblico, i pannelli di vetro che coprono la facciata riportano incisioni in ebraico e in lettere latine a formare la parola “Polin”, Polonia in ebraico ma che può anche essere letto come “qui possono riposare”. L’architettura contemporanea è l’ideale per il museo che ha l’obiettivo di mostrare mille anni di convivenza tra i popoli polacchi ed ebrei.
Il museo è il primo a gestione pubblico-privato in Polonia è un luogo di incontro per le persone che vogliono capire meglio la cultura ebraica del passato e contemporanei, vogliono occuparsi di stereotipi e di ridurre i fenomeni che minacciano il mondo moderno, come la xenofobia e pregiudizi nazionalistici e fornisce un riepilogo, apre la strada, incoraggia l’auto-esplorazione dei luoghi raramente visitati.
L’edificio copre un’area di 12.800 metri quadrati di spazio utilizzabile. Un terzo ospita esposizioni temporanee e sala polivalente composta da auditorium, cinema, sala da concerto, due schermi, Education Center, spazio per i bambini, un ristorante e una caffetteria. L’esposizione permanente è il risultato di un lavoro internazionale di 130 scienziati.
Il Monumento di Umschlagplatz segna il punto di partenza per gli ebrei destinati al campo di sterminio di Treblinka. La scultura ha una forma rettangolare con pareti di marmo e vuole ricordare i carri di bestiame in cui erano ammassati i prigionieri. Dalle 5 mila alle 7 mila persone furono prelevate ogni giorno dal ghetto di Varsavia tra il 1942 e il 1943, per un totale stimato di oltre 300 mila persone.
Inaugurato nel 1988, su una delle sue pareti svettano i nomi incisi simbolo delle vittime, una scritta che ricorda quei giorni di sofferenza e di morte e un passo del libro di Giobbe.
Sul muro ci sono incisi 448 nomi come simbolo commemorativo, e sul monumento l’iscrizione ricorda che: “Tra gli anni 1940 e 1943 su questo sentiero di sofferenza e morte, più di 300.000 ebrei dal ghetto di Varsavia furono portati ai campi di sterminio nazista”.
Il monumento presenta una sequenza di colori, bianco con una striscia nera sulla parete frontale, che si riferisce all’abbigliamento rituale ebraico. La scultura è stata realizzata dall’architetto Hanna Szmalenberg e dallo scultore Władysław Klamerus.
La Strada Reale, Trakt królewski, è l’antica strada di Varsavia che da Piazza del Castello nella Città Vecchia conduce alla residenza reale di Wilanów. La strada reale, lunga circa 4 chilometri, è formata da tre vie: Krakowskie Przedmiescie, Nowy Swiat e Aleje Ujazdowskie, ognuna contornata da splendidi palazzi.
Partendo da piazza del Castello in direzione Nowy Swiat, si percorre l’elegante viale Krakowskie Przedmiescie, la parte più settentrionale della Strada Reale. Caratterizzato da monumenti e suggestive chiese, accoglie l’università di Varsavia e palazzi storici. Fondata nel XV secolo come via commerciale, è una delle strade più antiche e famose della città.
Con gli anni questa importante e rappresentativa arteria di Varsavia stava perdendo il suo charme e si stava trasformando in una strada comune e trascurata ma nell’ultimo decennio è stata riportata, con un grade dispendio di denaro, al suo antico splendore di passeggiata della città. Ricca di panchine, fioriere, alberi e lampioni classici è il luogo ideale per dedicarsi allo shopping.
Tra Krakowskie Przedmieście e Świętokrzyska la strada Reale prende invece il nome di Nowy Swiat, la via del Nuovo Mondo: ricca di ristoranti, negozi e caffetterie tra cui, imperdibile, il popolare microbirrificio Bierhalle.
Si tratta sicuramente di una delle più costose vie dello shopping di Varsavia, che vanta una storia importante sin dal 1643 quando fu attraversata dai Re sulla loro strada tra Varsavia e Cracovia, ma il suo aspetto attuale neoclassico è dovuto alla ricostruzione post bellica. Furono solo 6 gli edifici che sopravvissero alla furia tedesca sui 71 presenti ma realizzare nuovamente i palazzi in stile Art Nouveau come apparivano prima della guerra era impensabile.
Nel 1996 l’amministrazione decise di trasformare questa arteria trafficata a 4 corsie in una zona pedonale accessibile solo a tram, taxi, autobus urbani e auto blu.
Percorrendo la Strada Reale da nord a sud sono tante le attrazioni e i luoghi di interesse che si incontrano. Riportiamo di seguito i più importanti.
Il Palazzo Radziwill è la residenza ufficiale del Presidente della Polonia a Varsavia e lo stabile più grande della città. Il monumentale edificio è composto da un corpo principale di quattro piani, due ali laterali e una facciata classica. Il suo aspetto attuale risale all’inizio del XIX secolo frutto di numerose ristrutturazioni: il corpo centrale presenta delle mezze colonne corinzie delle lesene.
Il Palazzo ha un parco di 8 mila 500 metri quadrati, diviso in 5 terrazze, che scende verso il fiume Vistola, arricchito da una fontana neo barocca. Nel parco si trovano anche altri 2 edifici, una serra per gli aranci costruita nel 1850 nell’angolo nord-est e una casa di campagna.
A corredo del Palazzo di trova anche una statua equestre del principe Jozef Poniatowski, distrutta dai tedeschi è stata ricostruita tra il 1948-1951 e rifusa nel 1965 dall’originale stampo da Paul Lauritz Rasmussen.
Ospitato nel palazzo Radziwill, il museo dell’Indipendenza raccoglie reperti che documentano la storia della lotta per l’indipendenza del popolo polacco dalla rivolta di Kosciuszko del 1794 ai giorni nostri, così come il destino dei polacchi sparsi per il mondo. Con più di 55 mila reperti, tra cui oggetti d’arte, oggetti militari, medaglie, monete, fotografie, cartoline, bandiere e altri simboli nazionali come gli oggetti creati per commemorare gli anniversari di eventi importanti.
La raccolta di reperti che documentano la storia della lotta per l’indipendenza dei polacchi è presentata in modo moderno per facilitare la fruizione del visitatore. Il museo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, il sabato e l a domenica 10 – 16.
Il museo Nazionale di Varsavia racchiude in un moderno edificio vicino al ponte Poniatowski la più ricca collezione di arte della Polonia. Sono più di 800 mila gli oggetti esposti provenienti da varie epoche, dall’antichità ai giorni nostri, e comprendono dipinti, sculture, incisioni, fotografie, monete e così via.
Dalla collezione riguardante al periodo paleocristiano all’arte medioevale fino ad una vasta raccolta di pittura polacca tra cui vari tele recuperate dopo il saccheggio del museo durante la seconda guerra mondiale.
Le origini del Museo risalgono al 1862 ma solo nel 1916 ad essere trasformato in istituzione nazionale. La sede attuale fu inaugurata nel 1938 dopo 11 anni di lavori ma le ostilità del 1939, con i bombardamenti tedeschi, danneggiarono profondamente la struttura.
Fondato nel 1978 dal fumettista e autore satirico Lipinski, il museo della Caricatura raccoglie disegni di vari autori. La collezione oggi, che prende spunto da una modesta raccolta, vanta più di 25 mila pezzi, principalmente vignette, caricature e oggetti in pittura e scultura, dal XVIII secolo in poi. Lo spazio espositivo non è grandissimo e dunque le attività dell’istituzione museale sono limitate alle esposizioni temporanee. Il museo offre però l’opportunità di essere formati nel campo della caricatura oltre a numerosi incontri con autori, presentazioni di libri, eventi culturali e numerosi concorsi nazionali e internazionali di disegno satirico umoristico.
Nel corso della sua storia il museo ha realizzato più di 300 mostre nella propria sede e più di 200 tra la Polonia e l’estero.
Il Castello di Ujazdow, costruito nel 1620 sulle rovine di un antico insediamento risalente al 1262 da re Sigismondo che l’aveva voluta come sua residenza estiva, dal 1985 ospita il Centro per l’Arte Contemporanea, un luogo di creazione, presentazione e documentazione dell’arte contemporanea in tutte le sue forme.
Il castello fu incendiato dai tedeschi nel 1944, fatto saltare in aria dai comunisti nel 1954 e infine ricostruito negli anni ’70. Il Centro per l’Arte Contemporanea realizza mostre, arti visive, performance, concerti di musica contemporanea, cinema sperimentale, video arte e laboratori creativi.
A sud del castello si estendono i Giardini Botanici, costruiti tra il 1818 e il 1825, vanta oltre 5 mila specie e varietà di alberi, arbusti e piante erbacee.
Il parco Łazienki, uno dei più bei parchi d’Europa, è un giardino botanico di 76 ettari nel cuore della città che offre la possibilità al visitatore di rilassarsi tra le sue zone d’acqua, le sue aiuole e i suoi prati. Molto amato dagli abitanti di Varsavia per le passeggiate invernali, il parco è caratterizzato da numerose architetture tra cui un monumento dedicato al compositore Frederic Chopin rappresentato al pianoforte sotto un salice che simboleggia la mano dell’artista.
E’ stato realizzato nel XVII secolo e al suo interno si trovano numerosi palazzi, quasi tutti progettatti dall’architetto Domenico Merlini. Molto apprezzata la Torre d’acqua, dove è ospitata una galleria d’arte, per non parlare delle varie residenze reali a partire dalla più antica, la Casa Bianca. Più lontano, il Palazzo Myslewicki, il museo della Caccia e dell’Equitazione e il Palazzo sull’Acqua, costruito in stile neoclassico, che prende il nome dal isolotto su cui sorge. Infine un anfiteatro, situato sulle rive del lago e il Palazzo del Belvedere, residenza ufficiale della presidenza dello Stato.
A sud di Varsavia si trova lo splendido Palazzo Wilanów, circondato da parchi e giardini storici curatissimi, è noto come “Piccola Versailles”. Costruito da re Giovanni III come residenza estiva al posto di una piccola struttura adatta piuttosto alla piccola nobiltà, presenta elementi barocchi di chiara ispirazione italiana.
Il corpo del palazzo è simmetrico: nella parte settentrionale risiedeva la regina Maria Kazimiera, mentre nell’ala opposto il re, le< ali laterali sono state costruite su iniziativa del seguente proprietario inglobando anche il corpo centrale per far sì che l’intera composizione fosse armoniosa.
Molto interessante il Salone d’Ingresso a due piani come la Grande Sala da Pranzo e la Galleria dei Ritratti Polacchi dove è custodita una collezione di dipinti di epoca compresa tra il XVI e il XIX secolo. L’esterno del palazzo è decorato con suggestivi dipinti murali, fra cui una meridiana del XVII secolo con un bassorilievo raffigurante Crono, dio del tempo.
La porta laterale accanto all’ala settentrionale del palazzo dà accesso ai giardini e ai parchi: il parco centrale comprende un curatissimo giardino all’italiana in stile barocco posto su due livelli, che dal palazzo si estende fino al lago, la parte meridionale è in stile anglo-cinese mentre la parte settentrionale è un parco all’inglese.
Nel XIX secolo, i lavori del palazzo sono stati focalizzati principalmente sulla ricostruzione degli interni per adattarli alla funzione di musei e abitazioni infatti dopo la seconda guerra mondiale Palazzo Wilanow divenne proprietà dello Stato e dopo un ampio lavoro di restauro è stato aperto al pubblico nel 1962 come filiale del Museo Nazionale di Varsavia.
Durante i mesi estivi nei giardini si tengono svariati eventi musicali. Il palazzo è aperto ai visitatori ogni giorno della settimana, eccetto il martedì.
La più grande collezione al mondo dedicata al compositore Frederic Chopin si trova proprio a Varsavia, nel castello barocco Ostrogski. Il museo – Muzeum Fryderyka Chopina w Warszawie – una delle principali attrazioni di Varsavia, è stato creato nel 1955 e si lega a due succursali tra cui la casa natale del musicista. La collezione Chopin ospita oltre 7 mila pezzi tra cui manoscritti, lettere private, fotografie, dipinti, gioielli, disegni e ancora molto altro e dal 1999 parte della raccolta è patrimonio dell’Unesco.
Nel 2010 il museo ha cambiato veste dirigendosi verso la multimedialità per celebrare il bicentenario della nascita di uno dei figli più famosi della Polonia: apparecchiature hi-tech, e-book, audio-visivi, giochi musicali e opzioni touch-screen, tra le più moderne d’Europa, illustrano le opere di Chopin senza dettare il filo rosso della fruizione museale. Ogni visitatore, infatti, può scegliere il proprio percorso per esplorare i 4 piani di esposizioni fino a poter optare per il piano interrato dove i capolavori del compositore più celebre della Polonia possono essere ascoltati senza fretta.
L’intera mostra si compone di 15 stanze ognuna della quali da vita ad un mini-museo: un’ampia sala è dedicata al periodo parigino del compositore, dall’ottobre del 1831 fino alla morte nel 1849, caratterizzato da un’intensa vita culturale e sociale mentre la sala delle donne indaga il mondo delle relazioni con il gentil sesso del compositore. Il museo offre anche una piccola sala dedicata ai bambini.
Palazzo Ostrogski, la struttura che ospita il museo, che ha lo scopo di raccogliere, organizzare, sviluppare e avere cura dei cimeli di Chopin, è una sorta di punto di riferimento di Varsavia. Lo stabile risale ai primi anni del XVII secolo ma fu distrutto nel 1944 per poi essere ricostruito tra il 1949-1954.
Il museo nella casa natale del compositore e il parco sono stati costruiti nel 1930. Frederic Chopin è nato nella tenuta del conte Skarbek in Zelazowa Wola, dove suo padre era un insegnante e sua madre era una parente del conte. La famiglia Chopin molto probabilmente ha vissuto in una dependance accanto alla casa principale. Nel 2010 sono stati costruiti 2 moderni padiglioni e il parco è stato sistemato: la mostra qui esposta si basa sulla iconografia e la storia delle persone che hanno creato e vissuto in Zelazowa Wola. Il culmine della nuova mostra è il luogo di nascita di Chopin, e si tratta di una visione artistica: due fasci di luce rompono le tenebre e fanno brillare un pianoforte a coda aperta dove si trova un ritratto del compositore.
Il quartiere Praga è l’insediamento più antico di Varsavia: sorge sulla sponda destra del fiume Vistola ed è stato incorporato alla città alla fine del XVIII secolo. Il quartiere è fortunatamente sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale preservando quindi molti edifici originali risalenti all’800 (in particola lungo Via Zabkowska). Gli abitanti di questo quartiere si sono sempre considerati come gli autentici cittadini di Varsavia, rispetto agli abitanti della città ricostruita nel dopoguerra.
In passato il quartiere Praga aveva la fama di quartiere pericoloso e malfamato ma dal 1989 è iniziata la sua rinascita, grazie alla presenza di numerose botteghe di artisti, gallerie, teatri e locali alternativi che le conferiscono un’aria alternativa e retrò molto affascinante.
Curiosità: il quartiere Stara Praga (Vecchia Praga) non ha alcun collegamento con la città di Praga, deriva invece il suo nome dal verbo che significa “arrostire”.
Se passeggiando per il quartiere di Praga vi imbatterete in un enorme edificio di mattoni rossi, sappiate che è la fabbrica della Vodka Koneser. Costruita nel 1897, nel corso dei decenni della sua attività ha prodotto diversi tipi di liquori tra cui i noti marchi polacchi Wyborowa, Luksusowa e Zubrowka.
La fabbrica è un interessante esempio di architettura industriale di un secolo fa, con il cancello anteriore simile a un piccolo castello con una torre di avvistamento. Attualmente lo stabile accoglie una serie di istituzioni culturali come il Teatro Konsekwentny Koneser e la galleria fotografica Luksfera e galleria d’arte Klimy Bochenskiej e inoltre ospita molti eventi culturali tra cui concerti, rassegne cinematografiche, recensioni teatrali, laboratori di danza e conferenze.
Uno degli edifici più belli del quartiere Praga è senza alcun dubbio la cattedrale di Maria Maddalena. Costruita nella metà del diciannovesimo secolo dove sorgeva una chiesa del tardo settecento, appare di chiara ispirazione russo-bizantina e presenta 5 cupole a cipolla. Consacrata nel 1869, nel 1892 vide la consacrazione anche della cappella laterale di San Giobbe di Pochaev. E’ la cattedrale della Chiesa Ortodossa di Polonia.
Questa chiesa, simbolo della dominazione russa, si tratta di una delle due strutture ortodosse superstiti in Polonia dopo l’indipendenza conquistata negli anni ’20 del ventesimo secolo. La struttura è sopravvissuta anche alla seconda guerra mondiale e al suo interno è riccamente decorata: le pareti presentano rilievi con motivi vegetali e affreschi sulla parete occidentali.
La pianta a croce greca con una navata leggermente allungata pone l’altare ad est.
A nord del quartiere di Praga si trova il Giardino Zoologico di Varsavia. Istituito nel 1928, relativamente tardi rispetto alle altre capitali europee, questa struttura oggi si estende su una superficie di 32 ettari e custodisce 3 mila 646 animale in rappresentanza di 553 specie.
La maggior parte degli animali furono uccisi nel corso della seconda guerra mondiale mentre gli animali ritenuti più preziosi vennero esportati in Germania. Nell’immediato dopo guerra lo zoo tornò a vivere grazie soprattutto a donazioni private ma il vero sviluppo della struttura si ebbe quando cadde il dominio comunista.
Nel 1998 è stata aggiunta una voliera, nel 2003 è stato creato un padiglione speciale per i rinoceronti e gli elefanti, nel 2006 è stato realizzato un edificio per gli invertebrati, nel 2010 è stata la volta del grande padiglione per le scimmie, oltre al padiglione per gli ippopotami e la vasca per gli squali.
La Città Nuova, Nowe Miasto, costruita nel XIV secolo, si sviluppa intorno alle antiche mura della Città Vecchia ed è stata una città indipendente, con il proprio Municipio e la propria Piazza del Mercato, fino al XVIII secolo, quando è stata incorporata con Varsavia. Non presenta le mura di cinta probabilmente perché è sempre stata abitata da gente povera.
Quasi nel cuore della città si trova la fortezza di Cittadella, costruita per volere dello zar Nicola I nel 1831 dopo la Rivolta di novembre, fu completata nel 1836. Il massiccio edificio, che si affaccia sul fiume Vistola, per anni fu una famigerata prigione politica mentre oggi ospita l’esercito.
L’edificio progettato dal generale Ivan Dehn, era composto da tre bastioni, due mezzi bastioni e un fossato asciutto e occupava un’area di 36 ettari. In parte demolito nel corso della prima guerra mondiale, la fortezza possedeva 555 cannoni anche se non svolse mai un ruolo difensivo. Oggi la Cittadella ospita il Padiglione X, un ramo del Museo d’Indipendenza.
All’interno della Cittadella si trova il museo del Padiglione X che al tempo della sua costruzione, nel 1828, era destinato ad ospitare i prigionieri politici. In questo luogo custode silenzioso delle atrocità della guerra sono stati rinchiusi o giustiziati più di 40 mila persone, tra i quali l’elite della nazione polacca: Romuald Traugutt, Jozef Pilsudski, Dmowski, Gustav Ehrenberg,Peter Ściegienny, Stefan Okrzeja e molti altri.
La casa della donna-scienziato più famosa al mondo, vincitrice di 2 premi Nobel, Maria Sklodowska-Curie ospita un museo biografico ricco di cimeli come corrispondenza, poesie, documenti, oggetti personali, mobili e opere d’arte. L’intenzione del museo, fondato nel 1967 in occasione del centenario della nascita della scienziata, era ed è celebrare la prima donna professore alla Sorbona e, finora, l’unica donna sepolta per i suoi meriti nel Pantheon di Parigi.
Nel 1903 ha ricevuto il Premio Nobel per la fisica con il fisico francese Henri Becquerel e nel 1911 ha ricevuto il Premio per la chimica divenendo l’unico scienziato in possesso di due premi Nobel in vari campi scientifici. Durante la prima guerra mondiale ho organizzato un servizio medico di campo, e dopo la guerra ha contribuito a creare istituti per il trattamento del cancro con il radio. Maria Sklodowska-Curie morì il 4 luglio 1934 in un ospedale francese a seguito di una leucemia causata da manipolazione di sostanze radioattive durante la prima guerra mondiale.
Il monumento all’insurrezione di Varsavia di piazza Krasinski si trova di fronte alla Cattedrale dell’Esercito polacco e ricorda le migliaia di martiri della rivolta di Varsavia del 1944 in lotta con il nemico per 63 giorni. La statua monumentale in bronzo e cemento raffigura i combattenti dell’Armia Krajowa che emergono come fantasmi dalle macerie mentre altri scendono nelle fogne attraverso un tombino. Inaugurata il primo agosto 1989, nel 45° anniversario dello scoppio dell’insurrezione, è uno dei monumenti più importanti della città.
La scultura è molto realistica e non presenta dinamismo o movimento. L’euforia e il dramma coabitano con l’edificio della Corte suprema della Repubblica della Polonia costruita sullo sfondo.
Il quartiere finanziario di Varsavia è dominato dal Palazzo della Cultura e della Scienza, edificio regalato dall’Unione Sovietica alla nazione polacca e costruito tra il 1952 e il 1955. Con i suoi 230,5 metri di altezza e 42 piani, l’edificio è tuttora il più imponente della capitale polacca e di tutto il Paese anche se la struttura, che ospita sale per congressi, teatri, un cinema multisala, due musei, una università, aree residenziali e uffici, non è molto amata dagli abitanti di Varsavia.
Dal Palazzo della Cultura e della Scienza potrete godere di un bellissimo colpo d’occhio della città: al 30° piano, a 114 metri d’altezza, si trova una terrazza panoramica che vi permetteranno di far correre lo sguardo lungo le sterminate pianure della Masovia.
L’architettura dell’edificio è strettamente correlata ai diversi grattacieli costruiti in Unione Sovietica nella stessa epoca e in particolare richiama lo stabile dove ha sede l’Università Statale di Mosca, tuttavia l’architetto sovietico ha incorporato nel progetto alcuni particolari architettonici polacchi rendendolo un mix di realismo sociale russo e storicismo polacco.
Costruito agli inizi del 20° secolo il Fotoplastikon è un dispositivo che vi mostra 3 mila immagini tridimensionali, provenienti da tutto il mondo, che immortalano la vecchia Varsavia, quella dei bei tempi, prima della seconda guerra mondiale. La macchina è l’unica rimanente in Polonia e uno dei pochissimi esempio al mondo e durante le proiezioni è possibile ascoltare musica jazz e ripensare al triste passato della città.
Il Fotoplastikon è sicuramente uno dei luoghi più magici di Varsavia: nascosto in un buio palazzo anteguerra una visita qui è davvero un viaggio indietro nel tempo. Non controllato dai fascisti durante la seconda guerra mondiale, è servito come punto di contatto per la resistenza polacca, accademici e intellettuali.
Lo spettacolo consiste in 48 immagini e dura 20 minuti. L’ingresso è gratuito la domenica.
Il Museo Giovanni Paolo II è nato grazie alla donazione di una collezione privata di arte occidentale europea appratente a Janina e Zbigniew Carroll Porczynski.I Sono oltre 450 i dipinti e le sculture che nel 1986 sono state consegnate alla chiesa e alla nazione dando così vita al museo ospitato nell’ex edificio della Borsa e Banca nazionale.
La collezione è esposta in otto sale e organizzate tematicamente: impressionisti, mitologia e allegoria, ritratti e autoritratti, madri e bambini, effigi della Madonna e del Bambino, temi biblici, nature morte e paesaggi. La maggior parte della collezione è costituita da opere di inglesi, olandesi, fiamminghe, francesi, tedesche, italiane, spagnole e svizzere. Tra gli artisti rappresentativi Pierre-Auguste Renoir e Vincent van Gogh oltre ad una significativa collezione di dipinti del pittore svizzero Fritz Zuber-Bühler.
Il centro scientifico Copernico è un museo completamente interattivo principalmente indirizzato ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni. In sei mostre permanenti Copernico permette di spaziare dal teatro di robotica alle radici della civiltà mente i laboratori, chimico, biologico, fisico e robotico, offre a piccoli gruppo di vivere esperienze pratiche. Non perdete il Parco degli scopritori, proprio sulle rive della Vistola, e il Planetario con il suo enorme schermo sferico.
Sono 22 mila i metri quadrati a disposizione dei visitatori per effettuare sperimenti, complessi e divertenti allo stesso tempo. Un’altra curiosità del centro scientifico Copernico è l’Electrobard, un poeta elettronico che scrive poesie su richiesta per poi recitarle. Il tetto verde non è solo per la decorazione, ma assorbe anche il rumore, ha un effetto di raffreddamento in estate e protegge l’edificio contro la perdita di calore in inverno.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.
Se avete programmato di trascorrere 2 giorni a Varsavia vi consigliamo di pensare ad un itinerario da seguire per andare alla scoperta di questa affascinante città tutta da svelare.
Il primo giorno potete scegliere di immergervi nell’incantevole atmosfera medioevale della città vecchia, con le sue piccole e caratteristiche viuzze brulicanti di negozietti, bar e ristoranti, fino ad arrivare al Palazzo reale. Vi consigliamo di visitare questo stupendo edificio del XIV° secolo caratterizzato da un’imponente facciata di mattoni e dalla Torre di Sigismondo, che svetta proprio al centro, simbolo della capitale polacca.
Dopo pranzo potete dirigervi verso ulica Krakowskie Przedmiescie, una delle più eleganti vie di Varsavia e sezione settentrionale della Strada Reale, circondata da palazzi storici, chiese e manieri. Da qui potete proseguire fino al Museo dell’Insurrezione di Varsavia allestito nell’edificio di mattoni che in origine ospitava la centrale elettrica del tram.
La visita è molto commovente e si snoda tra film, foto e documenti audio attraverso i quali il visitatore ripercorre giorno per giorno la storia sanguinosa dell’insurrezione di Varsavia avvenuta dal 10 agosto al 19 ottobre 1944. La sera potete decidere di gustare uno dei tanti piatti tipici in uno dei ristoranti della zona di Aleja Jerozolimskie.
Potete dedicare il secondo giorno del vostro itinerario di 2 giorni alla scoperta di Varsavia alla visita di uno dei tanti musei della capitale polacca che sia il museo di Chopin, inaugurato nel 2010 in occasione del duecentesimo anno dalla nascita del grande compositore dopo un imponente restauro, oppure il museo della Storia degli ebrei polacchi, o ancora il museo Nazionale, dove durante la Seconda guerra mondiale sono state poste in salvo le opere che erano conservate nel Castello Reale, e che oggi offre al visitatore diverse collezioni divise per tema: arte antica, medievale, decorativa, pittura europea e altre.
Il pomeriggio, se la giornata lo consente, potete andarvi a rilassare nello stupendo parco Lazienki, in stile barocco e che con i suoi 76 ettari di estensione è il più grande della città, oppure esplorare i mercati e i negozi di Varsavia.