Baciata dal sole e lambita dal Mediterraneo, Barcellona è una delle città europee più dinamiche, dove la vita pulsa a ritmo accelerato. Meta prediletta dagli appassionati di architettura, cucina e vita notturna, Barcellona è una delle città più visitate della Spagna e dell’intera Europa grazie a un senso dello stile con cui pochi altri luoghi riescono a competere.
Grazie al patrimonio gotico medievale e a quello modernista di Gaudì e seguaci che portarono l’art noveau fino ai suoi confini più estremi, Barcellona continua ancora oggi a calamitare brillanti architetti che progettano edifici destinati a lasciare l’impronta indelebile del XXI secolo.
La vena edonistica di Barcellona ha contagiato tutti, da chi si rosola al sole sulle spiagge de La Barceloneta a chi frequenta i locali modaioli e i cocktail bar di tendenza lungo La Rambla, mentre una vivace comunità multiculturale si specchia nella forte identità regionale, rimasta sempre un nervo scoperto.
Arrivare a Barcellona è facilissimo, visto l’alto numero di voli da moltissimi aeroporti italiani. Per entrare in Spagna è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio e la moneta è l’Euro.
È una costruzione straordinaria che incute timore reverenziale anche soltanto per il suo straordinario slancio verticale e che, proprio come accadeva per le grandi cattedrali medievali, è ancora in costruzione dopo oltre un secolo dalla posa della prima pietra. Si calcola che potrebbe essere terminata nel 2026. Pur se incompleta, con i suoi 30.000 visitatori all’anno, la Sagrada Familia rimane il monumento più visitato di tutta la Spagna.
Il Tempio d’Espiazione della Sacra Famiglia fu l’ultima grande opera di Antoni Gaudì, una ossessione che lo assorbì completamente. Quando i fondi si esaurirono, l’artista finanziò di tasca sua il proseguimento dei lavori e negli ultimi anni della sua vita rivolgeva richieste di denaro a chiunque ritenesse un potenziale mecenate.
Il progetto di Gaudì prevedeva un edifico sacro lungo 95 metri, largo 60, con una capacità di 13.000 posti a sedere, una torre centrale che s’innalzava 170 metri sopra il transetto e altre 17 torri alte 100 metri o più. Le 12 torri lungo le tre facciate rappresentano gli apostoli e le restanti cinque la Vergine Maria e i quattro evangelisti. A causa della sua famosa avversione per le linee rette che non esistevano secondo lui in natura, Gaudì diede alle sue torri profili curvilinei ispirati alle bizzarre vette di Montserrat, il sacro monte che fa da sfondo a Barcellona.
È il luogo in cui Gaudì decise di cimentarsi con la progettazione di giardini. Parc Güell è un posto strano e incantevole al tempo stesso. Qui l’architetto poté dare libero sfogo alla sua passione per le forme naturali.
Venne realizzato nel 1900, quando il conte Güell acquistò il terreno collinare ricoperto di alberi e affidò a Gaudì la creazione di una città in miniatura, destinata alla residenza di persone benestanti, circondata da giardini all’inglese. Dal punto di vista commerciale il progetto si rivelò un totale fallimento e venne abbandonato nel 1914. Nel 1912 la città acquistò la proprietà per destinarla a parco pubblico.
Una delle sculture più fotografate è quella che si trova sui gradini dell’entrata, su cui è poggiato un drago-lucertola disegnato a mosaico. Tra i luoghi più celebri del parco c’è il cosiddetto Tempio Dorico, una foresta di 88 colonne in pietra, alcune delle quali inclinate come alberi secolari piegati dalle intemperie. Le più fotografate sono probabilmente le due costruzioni all’entrata che ricordano le casette di Hansel e Gretel. L’effetto scenico più sorprendente è creato da un grande spazio delimitato da una lunghissima panchina rivestita di ceramica che segue sinuosamente il perimetro dello spazzo.
Uno degli edifici residenziali più stravaganti d’Europa sembra il frutto di un’allucinazione di Gaudì e forse proprio per questo piace così tanto. La facciata, costellata di frammenti di mattonelle azzurre, lilla e verdi e interrotta da balconi e finestre a forma di onda, culmina in un tetto di forma irregolare rivestito di piastrelle azzurre sormontato da una sottile torretta.
Insieme a Casa Amatller e Casa Lleó dell’isolato conosciuto con il nome scherzoso di Manzana de la Discordia, cioè Pomo isolato della Discordia, è uno dei più interessanti esempi dell’ecletticità dello stile modernista di Barcellona.
Casa Batlló è conosciuta anche come casa dels ossos (casa delle ossa) e casa del drac (casa del drago). I balconi sembrano le ossute mandibole di qualche strano animale e il tetto a scaglie evoca la schiena di un drago contro cui combatte San Giorgio.
Imperdibile l’attico, caratterizzato dagli archi iperbolici tipici dello stile di Gaudì e i suoi contorti comignoli piastrellati conferiscono al tetto un tocco surreale.
La galleria degli squali lunga 80 metri è la principale attrazione dell’Acquario di Barcellona, una dei più grandi d’Europa. Vanta la migliore collezione di pesci del Mediterraneo e una grande quantità di specie provenienti dal Mar Rosso, dai caraibi e dalla Grande Barriera Corallina.
Il tunnel degli squali si raggiunge passando davanti a una serie di vasche a tema contenenti cavallucci marini, pescecani, razze e pesci luna. Chi è in possesso di un brevetto valido, può compiere immersioni nella vasca principale insieme agli squali.
In totale l’acquario ospita circa 11.000 pesci appartenenti a 450 specie diverse.
Casa Milà, meglio conosciuta come La Pedrera, è un altro capolavoro visionario di Gaudì. Costruita tra il 1905 e il 1910 per ospitare appartamenti e uffici, La Pedrera è un edificio curvilineo il cui nome deriva dalla movimentata facciata in pietra grigia che sembra incresparsi in piccole onde leggere. L’effetto a onda è enfatizzato dalla presenza di eleganti e elaborati balconi in ferro battuto.
Il committente della casa, da cui deriva la denominazione, era un uomo d’affari che aveva sposato una moglie più vecchia e ricca di lui e fu uno dei primi abitanti della città a possedere un’automobile, tanto che Gaudì progettò per lui uno spazio per il parcheggio interno. L’obiettivo di questo edificio era quello di superare in grandiosità e lusso qualsiasi altra costruzione presente all’epoca in quest’area.
L’elemento più straordinario è costituito dal tetto, caratterizzato da enormi comignoli simili a cavalieri medievali.
Il primo piano ospita spesso esposizioni d’arte temporanee, mentre nel sottotetto ha sede un piccolo museo dedicato all’opera di Gaudì.
La Rambla è senza dubbio il viale più conosciuto di tutta la Spagna. In una breve passeggiata offre un concentrato di colore con gabbie di uccelli, bancarelle di fiori, edifici d’epoca, un mercato alimentare pieno di aromi, birre costose, souvenir per turisti e una sfilata continua di persone tra le più diverse.
Un tempo fiume e scarico delle fogne ai margini della Barcellona medievale, La Rambla delimita ancora oggi il lato sud-ovest del Barrio Gotico, il cuore dell’antica Barcellona. Ombreggiata da platani e fiancheggiata da stretti controviali in cui circolano le auto, la parte centrale della Rambla è un ampio viale pedonale dove tutti i giorni si accalcano fino alle ore piccole spagnoli e forestieri.
Il tratto iniziale che parte da Plaza de Catalunya è conosciuto come La Rambla de Canaletes, che prende il nome da una fontana d’acqua potabile degli inizi del XX secolo. Il secondo tratto, La Rambla dels Estudis, è caratterizzata dal cinguettio del mercato degli uccelli. La Ralmba de Sant Josep è fiancheggiata da variopinte bancarelle di fiori. Infine, La Rambla dels Caputxins storicamente era frequentata dalla corporazione die vasai che vivano e lavorano da queste parti.
La rotonda di Plaza de España si riconose subito per le cosiddette torri veneziane, in quanto ricordano vagamente il campanile di San Marco.
Costruita per l’esposizione mondiale del 1929, organizzata a Montjuïc, Plaza de España è delimitata sul lato nord dalla facciata dell’ex area di Plaza de Braus Les Arenes, all’epoca della sua costruzione, nel 1900, una delle tre arene della città. Da quando le corride sono state proibite in Catalogna, nel 2011, l’arena è stata trasformata totalmente in nuovo centro commerciale moderno.
Dietro all’arena si trova il Parc de Joan Mirò, creato negli anni ’80. L’Avenida de la Reina Maria Cristina è fiancheggiata da due torri e si prolunga fino alla Fontana Magica di fronte al Palazzo Nazionale di Montjuic.
Il Museo Picasso è formato da cinque palazzi contigui d’epoca medievale, che valgono da soli la visita. I bei cortili, le gallerie e le scalinate dei primi tre palazzi sono preziosi almeno quanto è unica la collezione conservata al loro interno.
L’esposizione si concentra sugli anni della formazione di Picasso e comprende oltre 3.500 opere. Nonostante il museo si soffermi in particolare sull’attività dell’artista fino al 1904, comprende materiale sufficiente per permettere di capire a fondo la versatilità e il genio di Picasso.
La collezione permanente è esposta in tre edifici, Palau Aguilar, Palau del Barò de Castellet e Palau Meca, tutti del XIV secolo. Casa Mauri, del XVIII secolo, e l’adiacente Palau Finestres ospitano le mostre temporanee.
Questo tempio dell’arte di un bianco abbagliante, dedicato ad uno dei maestri dell’arte spagnola del XX secolo, si staglia in posizione privilegiata tra il verde del Montjuïc. Mirò lasciò questa fondazione alla sua città natale nel 1971. Il luminoso edificio è pieno di opere importanti dell’artista, dai primi schizzi ai dipinti degli ultimi anni.
La fondazione ospita la collezione monografica più completa di opere di Mirò, con circa 220 dipinti, 180 sculture, alcuni tessuti e oltre 8.000 disegni realizzati nel corso della sua intera vita. La mostra è quindi perfetta per farsi un’idea dello sviluppo artistico dell’artista spagnolo.
Nella biblioteca del museo è custodita la collezione personale di libri di Mirò.
Questa sala da concerto è una delle massime espressioni dell’architettura modernista di Barcellona ed è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità. Costruita tra il 1905 e il 1908 per la società musicale Orfeo Català, con la collaborazione di alcuni tra i maggiori artisti catalani dell’epoca, fu concepita come un tempio per il Rinascimento catalano.
Realizzato con una serie di piastrelle, mattoni, pietre scolpite e vetrate istoriate, il Palau de la Música Catalana sfoggia buona parte del suo splendore all’esterno. La facciata principale con i suoi mosaici, i capitelli con motivi floreali e il grappolo di sculture che rappresentano la musica popolare catalana è un vero capolavoro.
Tra i vari ambienti spicca l’auditorium al piano superiore, un autentico tripudio di colori, sormontato da un lucernario di vetro decorato di azzurro e oro con al centro una cupola rovesciata.
Un giro al mercato è sempre una bella esperienza da fare quando si visita una città. Il mercato de La Boqueria di Barcellona è un’esperienza sensoriale da non perdere. Il corridoio centrale è un insieme di profumi incredibili provenienti dai salumi e dai formaggi spagnoli. Si continua poi con l’odore pungente dei banconi del pesce e della macelleria. Man mano che ci si sposta in mezzo al mercato i prezzi diventano più bassi e gli odori, i colori e i rumori diventano amplificati all’ennesima potenza.
Il flamenco è un ballo tipico della Spagna meridionale, in particolare della regione dell’Andalusia, ma anche Barcellona ospita eccellenti Tablaos di flamenco, dove è divertente trascorrere una serata. Assistere a uno spettacolo di flamenco significa immergersi nella passione e nella musica grazie ai bravissimi ballerini. Spesso gli spettacoli sono accompagnati da un aperitivo o da una cena.
Assaggiare tanti tipi diversi di tapas e di prodotti locali nei ristoranti tipici e gustare i deliziosi vini catalani è un buon modo per entrare a far parte dello spirito di Barcellona. Si può fare il giro in autonomia, lasciandosi guidare dall’istinto, o partecipare a una delle tantissime visite guidate che, al tour nei locali, unisce anche la scoperta di qualche luogo curioso e nascosto della città, in particolare nel Barrio Gotico.
Un modo diverso per godersi Barcellona senza rinunciare al relax è partecipare a un tour in barca lungo il porto di Barcellona. Il giro in barca è un modo alternativo per ammirare i monumenti della città, respirando la brezza marina e godendosi il sole. Ci sono diversi tipi di tour, da quelli di due ore perfetti per ammirare il tramonto sul Mediterraneo a quelli che permettono di gustare bevande e stuzzichini in mare aperto al tramonto, provando anche a guidare la nave.
Al Parco Ciutadella è possibile fare una bella passeggiata, rilassarsi all’ombra di un albero, fare un pic nic in famiglia o una lunga corsa nel verde. Si può anche noleggiare un pedalò per fare un giro sul lago. Il Parco Ciutadella è l’ideale per chi vuole staccare dalla frenesia del centro di Barcellona e concedersi una pausa. Nel parco vengono spesso organizzati eventi e feste.
Un’escursione guidata al Camp Nou permetterà di visitare i meandri più emblematici di questo mitico stadio, il più capiente d’Europa, nonché la casa di una delle squadre più importanti e amate del mondo, il Futbol Club Barcelona. Il tour prevede il giro delle gradinate, del terreno di gioco e delle panchine, degli spogliatoi dei giocatori, e della zona riservata alla stampa, del museo e dell’area multimediale.
Un viaggio a bordo della cabinovia del Montjuïc permette di godere di fantastici panorami della città dall’alto. La funicolare parte dalla spiaggia di Barceloneta e arriva fino alla cima del Montjuïc, da dove c’è una vista ineguagliabile sul porto e sulla città. Una sfida per chi soffre di vertigini.
Barcellona è conosciuta principalmente per l’arte, l’architettura e il buon cibo, ma la città offre anche alcune spiagge interessanti, su cui è bello trascorrere qualche ora o anche una giornata intera a prendere il sole. La Spiaggia della Barceloneta è la più famosa e tra giugno e settembre può essere molto affollata. Sempre in questa zona si trova la Spiaggia di Sant Sebastià, attrezzata con docce e servizi. Altre alternative sono la Spiaggia della Mar Bella, per chi ama i luoghi per nudisti e la Spiaggia della Nova Mar, per chi desidera uno spazio selvaggio e poco affollato.
È un parco giochi al chiuso, ideale per le famiglie e per i bambini fino a 12 anni di età. Ci sono diverse sale attrezzate con giochi gonfiabili, piscine con palline, tappeti elastici e altri giochi. Nel parco si trovano anche una caffetteria e un ristorante ed è il luogo ideale per chi vuole prendersi una pausa dalla città oppure vuole trascorrere qualche ora al caldo e all’asciutto nelle giornate di maltempo.
La Barcellona Card è un city pass a misura di turista che offre numerosi sconti ed entrate gratuite.
Sono gratuiti i trasporti pubblici: metro, bus pubblici, tram, treno/metro/bus 46 dall’aeroporto al centro, funicolare del Montjuïc. È escluso dalla card soltanto il bus-navetta dall’aeroporto di Girona e l’Aerobus dall’aeroporto El Prat.
La card offre l’ingresso gratuito a oltre 20 musei ed attrazioni, tra i quali il Museo Picasso, il Museo Nazionale d’Arte di Catalunya MNAC, la Fondazione Joan Miró, il Museo d’Arte Contemporanea MACBA, il Centro di Cultura Contemporanea CCCB, la Fondazione Antoni Tàpies, il CaixaForum, la CosmoCaixa, il Museo Modernismo Catalano, il Giardino Botanico e il Museo della Cioccolata.
Inoltre sono numerosi gli sconti ad altri musei, palazzi ed attrazioni varie distribuite in tutte la città. Tra le principali ci sono la Casa Batlló, la Pedrera, Casa Vicens, il parco d’attrazioni Tibidabo e Portaventura, la Teleferica del Montjuic, l’acquario e lo zoo di Barcellona, il Palau de la Musica, il Palau Guell, il Museo dell’Erotica e il Museo delle Cere.
La card permette di effettuare a prezzo scontato anche il tour guidato del Barrio Gotico di Barcellona e i tour guidati in bicicletta e a piedi, oltre che di acquistare a minor prezzo la NightCard per le discoteche, l’entrata all’Ice Barcelona, il bar di ghiaccio e assistere agli spettacoli di flamenco, cenare in numerosi ristoranti e fare acquisti in diversi negozi.
La Barcellona Card ha una validità che va dalle 48 alle 120 ore, ovvero dai 2 ai 5 giorni, sempre consecutivi. La card può essere acquistata in qualsiasi ufficio di informazioni turistiche direttamente a Barcellona oppure online sul sito dell’Ufficio del Turismo con di sconto prima del viaggio, per poi essere ritirata all’arrivo in città. Alla card sono allegate anche una guida in italiano della città e una mappa della città e della metro.
Il boom del settore alberghiero a Barcellona procede senza interruzione da ormai quasi vent’anni. Sono stati aperti nuovi e modernissimi alberghi in un’ampia fascia di prezzo ricavati in edifici d’epoca, situati in una posizione centrale. Sono aumentati anche gli hotel vicino al mare e nuove strutture di alto livello sono sorte in punti strategici della città.
La città offre quindi centinaia di hotel di ogni categoria e varie altri tipi di alloggi, tra cui numerosi ostelli adatti ai giovani, che arrivano a Barcellona da ogni parte del mondo. Un’alternativa interessante sono anche le pensiones e hostales, piccole strutture a conduzione familiare, spesso ricavate da grandi appartamenti.
È necessario tenere d’occhio la qualità, perché alcune strutture sono fatiscenti, mentre altre hanno un livello appena decoroso.
I principali quartieri dove dormire sono questi:
In questa zona si trovano numerosi alberghi e pensioni, alcune delle quali però davvero di basso livello. Carrer de Ferran ospita alcuni hotel molto popolari, ma molti sono rumorosi e sovraffollati, a causa dei numerosi pub presenti in questa zona. È necessario scegliere con attenzione per trovare strutture gradevoli in questa zona.
La zona più alternativa della città vecchia e da queste parti ci sono opzioni di alloggio di ogni genere, dagli alberghi di design e avere e proprie topaie. Numerosi gli hotel economici e gli ostelli.
E’ forse la zona in cui si concentrano il maggior numero di hotel, di goni categoria. Su questi viali si trovano alcuni tra gli alberghi più conosciuti di Barcellona, oltre a una lunga lista di sistemazioni di livello medio.
Trovare un alloggio qui significa evitare le zone meno battute dai turisti e conoscere un lato più autentico della città. Tutti i luoghi da visitare sono comunque facilmente raggiungibili con la metropolitana.
Ai margini della vivace area del Born si trovano numerosi alberghi interessanti. Lungo Via Laietana sono nati alcuni hotel di alta categoria molto innovativi.
E’ la zona dei rumorosi ostelli per i giovani, ma si trovano anche hotel a cinque stelle tra i più noti della città.
Gli alberghi di quest’area si rivolgono prevalentemente a una clientela in viaggio per affari o, comunque, a chi vuole garantirsi una sistemazione di lusso e di comfort totale, senza badare a spese.
Famosa per la sua movimentata vita notturna, a Barcellona il divertimento non ha orari. Dalle 21 fino alle 6 del mattino, lo spasso non si ferma per chi ha buona resistenza. Bar, pub e taverne sono così numerose che i nottambuli curiosi potrebbero passare da un locale all’altro per settimane, se non per mesi, senza entrare nello stesso posto.
La maggior parte degli abitanti esce di sera dal giovedì al sabato, ma grazie alla continua presenza di turisti, studenti e residenti stranieri è di solito possibile trovare nel Barrio Gotico, a El Born e a El Raval locali aperti e affollati ogni sera. In altre zone frequentate soprattutto dalla gente del posto l’ambiente rimane tranquillo fino al giovedì.
Le discoteche di Barcellona si animano dalle 2 alle 6 e nel labirinto della città vecchia si nasconde un numero sorprendente di locali diversi, dalle eleganti ex sale da ballo fino ai ritrovi alternativi e undergorund pieni all’inverosimile di gente.
I locali migliori sul mare si trovano sul lato della Barceloneta, mentre un gruppo di locali notturni meno noti è disseminato nelle zone più eleganti della città, verso La Zona Alta. Di norma sono frequentati da una clientela facoltosa, mentre la scena gay della città è concentrata per lo più all’Eixample.
Tra i locali più famosi ci sono Otto Zuz, discoteca su tre piani frequentata da bella gente, Elephant, il ritrovo di modelle e aspiranti tali e da ragazzi impeccabili e dotata di una grande pista da ballo, Sala Apolo dove si esibiscono dal vivo gruppi locali e musicisti stranieri, The One con una pista che esibisce gli ultimi ritrovati in fatto di effetti luce e schermi video.
La zona de La Barceloneta ha un carattere chic e, nei mesi più caldi, acquista un’aria quasi caraibica. Qui si alternano ristoranti-lounge bar alla moda e locali notturni. Tra le discoteche si distinguono Catwalk che offre musica house alternata di tanto in tanto da elettronica, R&B, hip-hop e funk, Opium Mar direttamente sul mare con musica house e techno. Monasterio offre invece musica dal vivo, dal jazz al blues, in un affollato locale situato in un seminterrato.
Il porticciolo turistico del Port Olìmpic è fiancheggiato da bar chiassosi, mentre più tranquilli sono i locali sulla spiaggia. Razzmatazz è uno dei posti classici in città per andare a ballare e sentire musica dal vivo, mentre Sala Mephisto è perfetta per gli appassionati di heavy metal, gothic e hard-rock.
Barcellona merita un viaggio anche soltanto per assaporare la sua cucina. La scelta sembra essere infinita, dalla carne cotta su una griglia fino ai pentoloni di stufato di pesce nella zona del lungomare. Barcellona è una delle località migliori del Paese in cui assaggiare quella che i critici gastronomici hanno definito la nueva cucina española.
Tra i piatti tipici, vale la pena assaggiare vari tipi di arroz, riso, e soprattutto arroz a banda e arròz negre, varianti più risottate della paella classica, il pollo asado a la catalana e l’escalivada, fatta con peroncini, melanzane, cipolla, olio, pepe e sale grigliati alla brace e serviti con una fetta di pane tostato.
Tra i piatti veloci ma gustosi ci sono il pan amb tomàquet una fetta di pane rustico tostato, su cui viene spalmato il pomodoro, strofinato l’aglio, e infine condito con olio e un pizzico sale, la butifarra, una salsiccia di carne di maiale tritata, condita con spezie, sale e pepe, le calçots, cipolle alla brace accompagnate da una salsa alla nocciola, menta e peperone. E poi il bikini, un semplice bocadillo farcito con jamòn e formaggio, il tradizionale bocadillo de calamares, diffuso in tutta la Spagna e la cocas, prodotto da forno tipico catalano sia dolce sia salato simile ad un pane schiacchiato e farcito. Per i dolci, non c’è dubbio: crema catalana.
Per maggiori informazioni visita il sito Barcellona.org